Gianpiero Casagrande
Il suo romanzo-affresco, a carattere eminentemente satirico - del resto dichiarato a tutte lettere dal titolo scelto - è stato letto ed apprezzato. Interessante soprattutto la lingua che lei usa: un italiano ricco e smaliziato, capace di malinconie ed asprezze, impreziosito dalla frequentazione dei classici e dalla vicinanza del dialetto lombardo che non disdegna qualche costruzione alla toscana. Il gruppo di famiglia che lei presenta si trasforma in affresco cittadino e riesce ad offrire uno spaccato di vita varesina con una notevole galleria di personaggi.
La famiglia borghese vivisezionata e distrutta, la bigotteria, la sessuofobia, l'arte del pettegolezzo, l'amor patrio - caratteristiche dell'italietta di sempre e temi tuttora attuali - ci riportano però in un'atmosfera un po' vecchiotta: in altre parole datano il suo lavoro a qualche decennio fa. Questo è forse l'appunto negativo che si può fare a "Bosinata"