Franz Porta - "Arte e Cultura: Poesia, Romanzo, Scrittura, Musica e Teatro"

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Franz Porta


Bergamo 21/2/1937 Nembro (Bg) 1/6/2001

Franz Porta se fosse nato scrittore, avrebbe fatto parte della schiera di scrittori che fanno capo a Moravia, Pasolini, Cassola, Berto, Cassieri e tanti altri che nei loro romanzi ci presentano persone e ambienti che della nostra attuale società segnano i limiti di un vero ed esasperato realismo con tutta la gamma di motivi modulati sulla vita delle « passeggiatrici », delle « case chiuse » di un tempo, delle ragazze-squillo », dei personaggi del terzo sesso e degli ambienti delle osterie di ultimo grado, delle zone malfamate o del vizio di Roma, Milano, Genova e Torino, delle gentili padrone di « case di appuntamenti » o di night o bar dove possono essere smistate le nuove leve di Iolite che provengono dalla lunga schiera delle studentesse di famiglie borghesi.
Franz Porta, invece, è nato pittore e appartiene a quella schiera di pittori che passano sotto il nome di espressionisti alla maniera tedesca giacché il giovane pittore bergamasco per due anni e più è rimasto in Germania per modernizzare la sua classica formazione artistica uscendone espressionista di stampo tedesco anche lui sebbene italianissimo e non tedesco.
Franz Porta infatti è nato a Bergamo nel 1937. A Bergamo Franz Porta ha frequentato la Scuola Media e dopo si iscrisse all'Accademia di Belle Arti Carrara dove sotto la guida di valenti artisti come i pittori Funi e Longaretti completò la sua formazione artistica. Non bisogna dimenticare che Bergamo è anche un centro di cultura e di cattolicità. Una osservazione necessaria per tutti coloro che intendono entrare nel mondo artistico di Franz Porta e capirlo nel senso più profondo dell'Arte.
Conquistato il suo bel diploma all'Accademia di Belle Arti di Bergamo il giovane artista, non pago della sua formazione, volle andare in Germania attratto forse dagli espressionisti tedeschi che a Monaco trovavano l'ambiente più adatto alla manifestazione della loro Arte. Franz Porta rimase in Germania ben due anni durante i quali poté assimilare l'indirizzo espressionista tedesco che tanta parte ha oggi nella produzione dell'artista e dove il giovane bergamasco poté completare la sua formazione artistica, scavare nella profondità della sua anima, trovare la via che meglio si addiceva al suo temperamento che lo portava all'osservazione, a cogliere il lato debole delle situazioni, affinando una sua nativa ironia marginale che si rifletterà sulle opere.
Due anni dopo, e propriamente nel 1959 Franz Porta, forte delle sue nuove esperienze, ritornò in Italia, ma non ancora soddisfatto della sua formazione, volle intraprendere altre esperienze nel campo del restauro e fu così che sotto la guida del Prof. Comm. Mauro Pelliccioli si dedicò con vera passione ai lavori di restauro nella chiesa di S. Antonio a Bergamo su opere del trecento e della scuola bizantina, del Foppa, del Romanino, della scuola del Mantegna, sugli affreschi del Bramante scoperti dallo stesso Pelliccioli nel Palazzo Donizetti di Bergamo e sugli affreschi del Veronese nella Villa Palladiana Sesso-Schiavo di Sandrigo (Vicenza) .
Questa nuova esperienza artistica come quella dell'Accademia di Belle Arti di Bergamo e quella degli espressionisti tedeschi fecero di Franz Porta un pittore solido, maturo, ricco di temperamento e tecnicamente completo che poteva ormai lanciarsi nell'aringo dell'Arte con la violenza del gigante che non teme pericoli e concorrenze, con un cipiglio da conquistatore alla cui volontà sarebbero stati ridotti uomini e cose con la sicura mossa del suo pennello sempre pronto più che a modellare « figure » sulla tela a scalpellare quasi nel macigno. Così l'Arte di Franz Porta è la risultante armoniosa di queste esperienze che oggi non si trovano più nella maggior parte dei pittori contemporanei. Se poi si aggiungono a queste esperienze le qualità native del pittore il suo temperamento, la sua naturale ironia nel cogliere il lato debole delle cose, ci possiamo fare un'idea abbastanza adeguata della figura di questo giovane pittore che nel giro di pochi anni ha raggiunto una maturità sempre più viva e sempre più moderna e una giusta fama di grande pittore in Italia e all'estero.
Nel 1960 Franz Porta s'impone al Premio Internazionale « Primavera degli artisti » ad Albissola Mare conseguendovi la Medaglia d'Oro dell'Ente Provinciale del Turismo di La Spezia e una seconda volta nel 1962 il Premio acquisto dell'A.l.G. di Firenze. Nel 1964 ottiene la Medaglia d'Oro al « Premio Città di Savona » e nel 1965 ottiene a Roma per la prima volta un successo straordinario alla sua Prima Mostra Personale nella Galleria « Giulia Flavia » al centro della Roma rinascimentale nei pressi di Piazza Farnese e di Campo de' Fiori, a Via Giulia, il vecchio corso di Roma.
La produzione di Franz Porta si articola su di una tematica molto varia e interessante. Il mondo artistico del pittore bergamasco si popola di personaggi sempre tipici che l'artista coglie negli ambienti dove ha trascorso la sua vita: Bergamo e Monaco ossia l'Italia cattolica e la Germania paganeggiante, un ambiente conformista e un paese abbastanza progressista. Ma nell'uno e nell'altro ambiente Franz Porta sceglie i personaggi che meglio degli altri esprimono qualcosa di nuovo e d'interessante. Dall'ambiente cattolico bergamasco che ricorda più da vicino la sua infanzia prende, con un senso di reazione e di sarcasmo, le teorie dei chierichetti, le « processioni »,   i   «prelati», le « scholae cantorum », le « suore », i « preti » in una infinità di situazioni con una gran voglia di metterli tutti alla gogna, riderne e farne sorridere in segno di odio o di disprezzo quasi riflesso di un nativo anticlericalismo rancido e antistorico, ma pittoricamente ben riuscito in movimenti, espressioni, colori e composizione che ci mostrano un pittore che con la sua forte e sicura pennellata giunge dove vuole, esprime quello che vuole.  
Dall'ambiente tedesco Franz Porta prende invece tutto il mondo che ha trovato negli anni della sua permanenza in Germania, un mondo di angoli tanto cari agli espressionisti tedeschi come si trova nei romanzi dei nostri più quotati scrittori neorealisti tipo Moravia o Pasolini tanto per intenderci. Si tratta di donne di osterie che non si peritano di bere ai tavoli come gli uomini, di ubbriacarsi come loro e come loro bestemmiare e divagare in oscenità; si tratta di personaggi del terzo sesso o di situazioni licenziose come si tratta anche di figure di soldati messi, come i « chierichetti » di memoria italiana, alla berlina anche loro quasi espressione di un antimilitarismo nato nel dopoguerra in Germania come esigenza spirituale delle nuove generazioni tedesche che il Porta ha potuto conoscere molto bene da vicino.
Da una simile tematica non bisogna escludere i « Paesaggi », le « Marine » e i « Fiori » che riflettono lo stato poetico del giovane pittore in cui si sente il bisogno di un attimo di tranquillità della natura. Questi « Paesaggi » rappresentano il fondo più delicato e umano dell'artista come le figure dei bambini dai cui occhi balenano lampi di mestizia o di profonda gioia ed incanto.
Da questi fatti dobbiamo arguire che il pittore soffre uno scompenso nella società di oggi quasi un intimo tormento per cui stabilisce un vero dialogo con la natura e soprattutto con i personaggi che egli ritrae sulla tela con violenza come un ragionamento che deve portare alla comprensione dell'umanità per la conquista di un nuovo mondo di giustizia e di serenità. Un colloquio che si articola sulla gamma infinita dei singoli sentimenti che agitano la vita di ciascuno di noi che rappresentiamo non solo noi stessi, ma il nostro ambiente, la nostra società, la nostra terra, la nostra particolare condizione sociale, il nostro stesso Paese con le sue nuove esigenze, i suoi nuovi ideali, le stesse intime lotte verso migliori traguardi di giustizia e di benessere. Questo colloquio tra realtà e umanità, tra artista e personaggi di una rinnovata società umana si modula in tonalità diverse, si esprime in colori fortemente dosati, in volti parlanti che mostrano qualcosa di intimo, una semplice curiosità come le « Due amiche », come il caratteristico atteggiamento della «Pescivendola » e come in tanti quadri di « chierichetti » e di « Suore » sorprese nella loro preghiera o un attimo prima o dopo la colazione. E ciò rivela la forte personalità artistica di Franz Porta che da oggi può considerarsi un pittore di sicura validità e immediati sviluppi pittorici. Se influenze ha senza dubbio subito dagli espressionisti tedeschi con i quali è vissuto per oltre due anni e con i quali si tiene in continuo contatto, Franz Porta è una spiccata personalità artistica in ogni sua manifestazione. Dobbiamo dire che Franz Porta è solo Franz Porta, cioè un pittore isolato, irrequieto che modula la sua formazione classica con una commovente modernità accettabile sotto ogni aspetto per la forza e la vivacità della rappresentazione, la duttilità del disegno, la vivacità del colore, la potente espressività che rende caratteristica ogni figura delle sue tele.
Così l'ascesa di Franz Porta in Italia e all'estero è ormai un fatto che deve non solo dare fiducia all'artista nelle sue possibilità, ma può anche garantire lo sviluppo della nostra pittura contemporanea che ha in lui un artista di tutta validità, un innovatore di una tecnica che risulta dall'armonica fusione del classico e del moderno, espressi con una sicurezza e sensibilità degna dei grandi artisti dei secoli passati: Franz Porta, senza esagerare, lo vediamo inserito giustamente nell'elenco dei pittori che hanno arricchito delle loro opere immortali il patrimonio artistico del nostro Paese. Da questa certezza anche i collezionisti si sono dati alla caccia delle opere del giovane pittore bergamasco e oggi molte sue opere figurano in importanti collezioni private e pubbliche come in quelle di Roma del dott. Folco e della N.D. Hortensia Drago, argentina.
Ora diverse opere di grande rilievo artistico si trovano nella Galleria « Giulia Flavia » in Roma (Via Giulia, 178), esposte al pubblico, una serie di importanza capitale e di sicura validità artistica nella valutazione critica di questo pittore che critici, pittori e pubblico ritengono come una delle più autentiche e forti espressioni della pittura italiana contemporanea.
ORON ZECCA

Il giovanissimo pittore bergamasco (che trae ispirazione dall'espressionismo tedesco) ha una pittura suscettibile di evoluzioni importanti e desta interesse nell'ambiente artistico savonese e nel mondo dei cultori d'arte
SECOLO XIX di Genova

Nella pittura di Franz Porta che espone attualmente alla " Fontana ", si riconosce un artista dalla tecnica matura, dalla resa unitaria e dalle scelte personali . . . Tuttavia Porta trova modo di inserire in quel linguaggio di scuola una nota peculiare che ne placa alquanto la tensione originale per giungere ad una elaborazione personale. Più che un sentimento tragico della vita e di esasperazione lirica, prevale nella pittura di Porta un giovanile sarcasmo, una ironia fresca e pungente, ammorbidita da un candore di visione, per così dire, alla Utrillo.
L'UNITÀ

La sua pittura dimostra una sicurezza di azione, una impostazione coerente, una tematica ben precisa che si articola essenzialmente su personaggi e su figure di un mondo che vive nelle periferie o sull'onda di teneri sentimenti. Vogliamo dire dei venditori ambulanti, dei luna park, delle tristi passeggiatrici, dei poveri ospiti dell'ospizio, dei bimbi soli ed abbandonati oppure dei chierichetti, delle suorine, delle processioni che rivelano momenti lontani di una infanzia. E' un mondo quello di Franz Porta che si fa amare dallo spettatore, spontaneamente, immediatamente, senza diaframmi fra la pittura e chi guarda. E' un'opera che incide subito allo sguardo senza sottintesi o ambiguità, ma chiara, netta, forzata solo da scatti espressionistici, inarcuata da tensioni che trovano appunto nella corrente dell'espressionismo punti di partenza per correre poi in modo autonomo nella poesia leggera, tenera del pittore.
LA STAMPA di Torino

La tematica del Porta insiste particolarmente sulla figura umana in diversi aspetti e atteggiamenti, ma tutti vicini chiusi forse da una dolente prospettiva che trova nella sua vena espressionistica la sua maggiore forza di rappresentazione .
GAZZETTA DEL POPOLO di Torino

La pittura di Franz Porta si snoda quindi toccando con mano accorta e con sapiente tecnica (egli infatti ha studiato all'Accademia di Belle Arti Carrara di Bergamo sotto la guida di Funi e Longaretti) momenti di vita che allargano la pressione drammatica da una vena di agile poesia verso aperture più vaste e dilatate. Entra quindi in gioco l'espressionismo del pittore che ha soggiornato in Germania due anni attirato proprio dai risultati di questa corrente a lui congeniale: nei suoi quadri infatti si uniscono e giocano due componenti, quello di una poesia velata di tenerezze umane e la tensione espressionistica che acuisce e trasporta su un piano più drammatico la sua rappresentazione.
LE GAZZETTE

Il bergamasco Franz Porta è giovane in età, ma non tanto da non aver riscosso elogi, successi ed affermazioni.
BERGAMO NOTTE

I temi affondano le radici nel dolore umano reso poeticamente attraverso una trasfigurazione che si giova anche di una vena espressionistica (infatti il pittore ha soggiornato due anni in Germania a Monaco dove ha potuto avvicinarsi a quella corrente che egli sentiva congeniale.
LE GAZZETTE di Aqui

Più intensa dell'attività di restauro, naturalmente, quella pittorica: mostre e primi premi (Genova, Firenze, Savona) in Italia, altre mostre in Germania; opere acquistate dal Governo tedesco e dal nostro Ministero dei Trasporti, oltre che da collezionisti privati.
In questi giorni, in Piemonte, è stato addirittura fondato un club a suo nome, Hans Werner von Blatt, critico del BADISCKES TAGBLATT, lo ha definito parente stretto dei grandi espressionisti tedeschi: " la sua pittura è tedesca.
L'ECO Dl BERGAMO

Si tratta di un pittore già affermato in Europa settentrionale e soprattutto in Germania e che ha già conquistato la stima di critici di fama e collezionisti di gran nome italiani ed esteri .
IL POPOLO

Confesso che da Franz Porta, un giovane che da tempo seguo con interesse, non mi sarei aspettato una così decisa presa di posizione di fronte alla pittura e alla vita. Tanto più valida, oggi, nella confusione dilagante degli indirizzi estetici e del linguaggio pittorico . Nell'opera di Franz Porta, che è quasi un canto monodico di grigi silenzi e di solitaria desolazione, l'uomo è sempre presente in un silenzio teso al senso oscuro e travagliato del nostro tempo; in un dialogo scarno di personaggi, che si rivelano testimoni e protagonisti insieme di un destino accettato, ma non scontato; in un impegno umano che non chiude gli occhi dinanzi al grande spettacolo del mondo. Credo che questo dialogo con la realtà non potrà essere che proficuo al giovane pittore Franz Porta, sul cui temperamento d'autentico pittore non vi sono dubbi.
ALIGI SASSU

L'impegno nei confronti della realtà si risolve per Porta nella ricerca di una verità morale che sfocia nella dimensione tragica dei suoi personaggi. Il mondo di questo artista è il mondo della stanchezza e della rinuncia. Negli ospizi, negli angiporti, nelle osterie egli situa una umanità prostrata e senza sogni. Egli rifugge ogni compromesso sentimentalistico, ogni cedimento sul piano del costume e dell'ambiente, conduce la sua azione demistificatrice con radicale fermezza: mettendo fuori causa il patetico a favore del tragico, la “ furtiva lacrima” a favore dell'amara e cosciente constatazione di una condizione umana.
I personaggi di Porta nascono da una materia pregna di mille umori, si stendono sulla tela per larghe macchie di colore, assumono ruolo di protagonisti nel segno inciso di una pennellata rabbiosa ed essenziale tesa al solo fine di cogliere il particolare significante. Sono — l'abbiamo detto — personaggi comuni, immagini e storie di sempre che nella pittura ricca e, allo stesso tempo, schematica di questo artista trovano una dimensione simbolica, una inequivocabile voce di denuncia di una condizione di solitudine e di disperazione che trova riscontro in una gran parte della pittura espressionista .
PINO LAUSETTI

Bravo Porta. La sua è una vera pittura.
RENZO NISSIM

Con Franz Porta, finalmente un pittore in gamba, con una personalità inconfondibile.
EMILIO TANNI


FRANZ PORTA AL LAVORO
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