Angelo Cane - "Arte e Cultura: Poesia, Romanzo, Scrittura, Musica e Teatro"

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Angelo Cane

ANGELO CANE


Angelo Cane, è nato a Maccagno (Varese – Italia) il 2 agosto del 1942 e lì ha vissuto e lavorato fino al 2010.
Poeta, ha pubblicato "Riflessioni e incontri" a cura della FIM-CISL. Molto attivo sul fronte della solidarietà, si è recato spesso in zone pericolose, come ad esempio a Sarajevo e in diversi paesi africani, per portare conforto alle vittime delle guerre. Si batte attivamente per i diritti civili e per la salvaguardia della dignità umana.
  
Pubblicazioni: anno 1988: Terzo premio concorso sul tema Solidarietà e diritti civili organizzato da ETS di Varese. L'ultimo quarto di luna, con altri autori edito dalla CISL Varese. Riflessioni ed Incontri, pubblicazione su un settimanale svizzero del canton Grigioni.
Pubblicazioni: anno 1997: La casa editrice Laura Rangoni pubblica "Gli angoli del tempo" in lingua italiana e neo Ellenico.
Nello stesso anno e nel 1998 viene presentato al salone del libro di Torino.
Sempre nel 1998 partecipa al premio letterario Garcia Lorca a Torino. Terzo premio.
Nel medesimo anno a Rapolano Terme in provincia di Siena ottiene terzo premio al concorso II Mulinello con il Patrocinio della Regione Toscana e col Patronato del Capo dello Stato.

Tre Poesie inedite ed un libro
Non siamo noi (A Faber)
 
Che chiediamo alle stelle
di accompagnarci
al sole di riscaldare
le nostre stanche idee
alla pioggia
di inzupparci le ossa
 
Siamo noi
che ascoltando le canzoni di Faber
piangiamo la sua anarchia
che si accompagnava
a sigarette e wisky
 
Siamo noi
che ci portiamo
dentro i nostri nervi
il suo sogno di chi
non voleva essere chiamato
poeta e cantautore
poco lontano dal porto
di Genova
se ascolti
dal mare
ti arriva (Via del campo).
 
Siamo noi
che abbiamo i capelli bianchi
visi con rughe
 
Noi
generazione di marinai di foresta
dell'amore perduto
della storia di un impiegato
 
Noi che sappiamo
che
non sei trapassato nella memoria
 
Siete voi
che avete i cuori
a forma di salvadanaio e
le mani sudate.
 
Erano le 2 e 15 dell'11/01/1999
nei nostri cuori nevicava
una leggera nebbia avvolgeva Milano
e come diceva Alvaro Mutis
quando perdiamo una persona così
sappiamo che un'altra parte
Della scarsa fortuna che ci è concessa
Se ne è andata per sempre.
 
Risvegli
 
17/01/96 h. 0.10
 
I risvegli
nell'anima
quando sopraggiungono
sono come gabbiani
nel cielo nero
tempesta
che
cogliendoti all'improvviso
ti inumidisce le ossa
bagnando sogni
parole
leggere come
vento di tramontana.
 
I risvegli
arrivano
all'improvviso
ti parlano.
 
Perché non ascoltarli
accarezzarli
parlando loro.

L'antica morte
 
 
I miei passi che rintronano
sotto le volte del tempio antico
hanno un suono
che le antiche mura trattengono
quando cammino sul rude
e
millenario sassoso pavimento.
Le colonne
che
come enormi ciclopi trattengono gli archi
sembrano messe a protezione del nudo altare
sul quale si posa il mio sguardo
ecco
sono seduto ora
rimarrò poco tempo nel tempio
il cui silenzio è rotto
dal rumore
che fuori fa l'acqua
quando cadendo
ingrossa il torrente
e
questo silenzio è talmente meditativo
da assomigliare
a quello che
solo l'antica morte
può dare.

Dicembre 1975 S. Vittore di Genga





Gaza

Dietro le colline
la notte
come antica dea su rovine di un tempio
durante un sacrificio
ha profilo greco.
Bruciano ancora volti
come teneri arbusti
prima che le ceneri si disperdano
nel vento.
Solo allora
torna
l'antico canto della Palestina.

(4/12/88, ore 18.40)

Anni dopo
(a Mirelle)

 Scoprire anni dopo
a casa tua
senza ricordarmelo
che un tempo ti avevo regalato Neruda
sentire scorrere
nella dolcezza delle righe
l'inalterata voglia di libertà e angoscia
sole e aurora
afferro e amicizia
rabbia e solitudine.

 
Yad Vashem
 (Jerusalem, 27/12/1987, ore 0.35 notte)

Varco la memoria
quei nomi scolpiti
rischiarati solo
dal bagliore perenne
di una fiamma
sono spilli piangenti
disegni di morte
che
induriscano vene
braccia inerti
i fianchi molli della mia persona.
Esco
dal Mont du Souvenir
un vento freddo
il cielo di Jerusalem
ha il colore di una ferita
che non rimargina mai.


Agosto 1950
 (a Cesare Pavese, 9/8/1975)
 
Una calda estate
una piazza e
una persona che l'attraversa
/ attraversare la strada per scappare di casa/
diceva una sua poesia
allora
tanto valeva varcarla
la soglia di quell'albergo
l'otto agosto del 1950
aprire quella porta
e stendersi sul letto.

Isla Negra

Isla Negra
il Poeta
raccontava dall'esilio
la sua casa
di
Isla Negra.
sul mare
poco lontano da Santiago
dove l'aria odorava di morte.
Parlava il suo cuore alle stelle
nelle notti di luna
con parole
che le onde del mare
trasformavano
in sordo lamento.




GLI ANGOLI DEL TEMPO

"La prima sensazione che ci pervade 
leggendo questa raccolta di Angelo Cane 
è la solarità. Subito dopo il cuore si riempie di pace, 
atta di tempi di vita a dimensione uomo,di memoria storica lontana, 
di mare e di rive, di brezze dolcissime."

Nanni Svampa

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