Gian Paolo Grattarola - eneabiumi

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Gian Paolo Grattarola

da MANGIALIBRI

Nella metafisica del quotidiano, che è poi anche un elenco di idiosincrasie, sono centrali le dimensioni dello spazio e del tempo, il loro continuo, ritmico contrarsi e dilatarsi. Il costante avvicendamento di giorno e di notte, di alba e tramonto di luce e ombra, diviene chiave privilegiata di accesso al mondo dello spirito, lente d’ingrandimento del dinamico e disperato sentire di chi non si arrende e lotta per sopravvivere alla ricerca di una verità sempre invocata sempre ricercata nell’angoscia dell’incomprensione: “Chiara e scura è la vita/ come un sentiero in mezzo a un bosco:/ dove mi porta non lo so/ però intanto trascino i miei piedi/ e vado avanti senza sapere.” E poiché è ineluttabile sfuggire agli effetti anestetizzanti di una quotidianità capace di spegnere la luce dell’immaginazione, non resta che lasciar scorrere il flusso della memoria per braccare la vita fino negli spazi più remoti. Spingersi oltre ogni raggelata incomprensione e ogni aspetto consolatorio alla ricerca di un approdo purgatoriale dalle acque dove si nutre la speranza di una palingenesi purificatrice: “Vorrei così/ col consenso della Natura/ che l’autunno/ tardasse ancora ad arrivare”…
Enea Biumi, nom de plume di Giuliano Mangano, è nato a Varese nel 1949. È stato insegnante di Lettere in alcuni istituti superiori, regista e attore di una compagnia amatoriale da lui stesso fondata. Collaboratore di alcune testate giornalistiche è anche autore di libri in prosa e in versi, di testi critici e drammaturgici. Nella presente raccolta poetica, redatta con versione varesina a fronte, egli esprime il senile disagio di chi cerca nella consistenza di un linguaggio di raffinata essenzialità espressiva la risposta più dignitosa alla deriva di un mondo malato di vacuità e di umanità repressa. I suoi versi sono quadri e fotografie, istantanee di ricordi, di luoghi e personaggi che vengono alla luce riordinando i tasselli di una vita e che offrono al lettore un vivido ritratto del suo mondo. Legata al dato fattuale e concreto non meno che a quello lacerante del dubbio e del tormento, l’originalità e il vigore della poetica di Enea Blumi risiedono nella volontà di non cedere mai ai languori dell’abbandono, ma di far coincidere essere umano e individuo antropologico in un mondo interiore non psicologico e non introspettivo. Qui sta la tensione ferma e lapidaria dell’autore, la bellezza disincantata di una poesia che ha il coraggio di rendere ancora interessante il mondo.


GIAN PAOLO GRATTAROLA


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